16 Marzo    


Non sono mai stato più felice di vedere qualcuno di quanto lo sia stato di aver visto Henry Knight. Sherlock era annoiato. E fidatevi, non vorreste stargli intorno quando è annoiato. È iperattivo, maleducato, arrogante e un vero rompiscatole.

Sì, lo so, il solito vecchio Sherlock.


Henry, un tizio all’apparenza normale tra i venticinque e i trent’anni, era, evidentemente, molto ansioso quando è arrivato a Baker Street. Ci ha raccontato come suo padre fosse morto vent’anni prima. Ci ha detto che suo padre era stato fatto a pezzi dal Diavolo.

Erano andati fuori per una passeggiata a Dartmoor, quando furono attaccati. Una qualche specie di mostro – grande, nero con occhi rossi ardenti – uccise suo padre davanti i suoi occhi. Apparentemente successe vicino alla base di ricerca governativa di Baskerville. Sherlock ha capito che doveva essere successo qualcosa la notte precedente, che, improvvisamente, aveva portato Henry a chiedere aiuto quella mattina. Henry ha detto che la sua terapista, la Dottoressa Louise Mortimer, gli aveva consigliato di ritornare nel luogo dell’attacco in modo da mettere a tacere i suoi vecchi fantasmi. Henry l’ha fatto e, con suo grande orrore, ha scoperto alcune impronte. Impronte che sembravano essere state fatte da un ‘enorme mastino’, come l’ha chiamato lui. Corre voce che nella base di Baskerville vengano fatti esperimenti sugli animali dalla Seconda Guerra Mondiale. E così, Sherlock ha accettato il caso e siamo andati nella profonda ed oscura Devon.

Il nostro primo punto di approdo è stato il pub del luogo. Lì abbiamo trovato un ragazzo che andava spesso nella brughiera. Ha affermato di conoscere un uomo che una volta gli aveva detto di aver visto animali giganti al base di ricerca governativa – topi grandi come cani e cani grandi come cavalli. Non era esattamente una prova inconfutabile ma tutti i segni sembravano portare alla base di Baskerville. Sherlock aveva un lasciapassare di cui si era appropriato quindi, bluffando, ci siamo potuti fare strada. Di nuovo, a causa dell’Atto Ufficiale di Segretezza, non posso dire molto di ciò che ho visto lì dentro ma, dopo aver visto ciò che fanno, abbiamo incontrato la Dottoressa Jacqui Stapleton e il fastidiosamente allegro Dottor Bob Frankland. Sherlock aveva capito che Stapleton era la madre di una ragazzina che gli aveva scrittorecentemente.

In seguito, siamo andati a trovare Henry a casa sua, dove ci ha detto di aver ricordato qualcos’altro della notte in cui morì suo padre – due parole: Liberty e In. Sherlock, in seguito, ci ha annunciato la sua prossima mossa – avremmo portato Henry nella brughiera quella notte e avremmo visto se qualsiasi altra cosa l’avesse attaccato. Non sono sicuro di che fosse più preoccupato di questa idea, se io od Henry.

È uscito fuori che entrambi facevamo bene a essere preoccupati. Quella notte, ho sentito il mastino. Beh, ho sentito qualcosa. Quel posto era veramente avvilente e desolato ma sono sicuro che non fosse la mia mente che mi stava giocando qualche scherzo. Ma la cosa è peggiorata – Sherlock ed Henry l’avevano visto. All’inizio, Sherlock l’ha negato ma, tornando al pub, mi ha finalmente affermato di averlo visto. Non l’ho mai visto così scosso, così spaventato. In realtà era terrorizzato. Ci siamo separati e sono andato a fare qualche domanda a Louise Mortimer, la terapista di Henry. Stava iniziando ad aprirsi con me quando è arrivato Frankland, interrompendoci. Le cose non sono andate proprio bene.

La mattina seguente, mi sono visto con Sherlock e abbiamo discusso della sera precedente. Ha ammesso che, come la paura, il dubbio sia stato la peggiore cosa che abbia mai provato. Non aveva mai dubitato di sé stesso prima d’ora e semplicemente non riusciva a comprendere come avesse potuto vedere ciò che aveva visto. Fortunatamente, avevo già trovato un indizio. Un ordine di carne all’hotel vegetariano in cui stavamo soggiornando. Quando ho fatto qualche domanda, il proprietario ha ammesso che loro avevano comprato un cane per incrementare i guadagni con l’aumento del commercio turistico ma che avevano dovuto abbatterlo qualche tempo prima. Certamente, non poteva essere ciò che Sherlock aveva visto la notte prima.

E certamente non era quello che stavo per vedere.

Siamo ritornati alla base per parlare con la Dottoressa Stapleton. Prima di incontrarla, comunque, Sherlock mi ha mandato alla ricerca di un qualsiasi segno dell’esistenza di questo ‘mostro’, quindi ho iniziato dal laboratorio principale.  E ci sono rimasto intrappolato quando è venuto per me. Potevo sentirlo… e in seguito l’ho visto… ho vissuto alcune esperienze terrificanti durante la mia vita ma questa è stata una delle peggiori. Qualcosa che sembrava così incredibile e inarrestabile… quegli occhi…

E dopo Sherlock mi ha salvato e mi ha detto che ero stato drogato. Avevo visto il mastino perché era ciò che mi aspettavo di vedere. Ovviamente, come dottore, ho visto gli effetti di diverse droghe ma questa… non avevo semplicemente visto il mastino. L’avevo sentito. L’ho sentito venirmi sempre più vicino. Ho sentito il terrore dentro di me.

Di nuovo, ci siamo rincontrati con la Stapleton e, nel suo laboratorio, Sherlock ha esaminato un po’ di zucchero prelevato dalla casa di Henry. Ha notato che sia lui che Henry avevano messo lo zucchero nei loro caffè, il che avrebbe spiegato perché loro avevano visto il mastino e invece io no. Spiegava anche perché Sherlock, quella mattina, mi avesse fatto il caffè e ci avesse messo lo zucchero. Mi ha usato come cavia per un esperimento. Un giorno, finirò per ucciderlo.

C’è stata una cosa che ha allarmato Sherlock sin dall’inizio, ovvero il fatto che Henry avesse usato la parola ‘mastino’. Era una parola strana, all’antica. Sherlock si è chiesto se era un’altra parte della sua memoria che stava ritornando e se, in realtà, quello che aveva visto fosse un acronimo. Utilizzando il computer della base, siamo riusciti a scoprire l’esistenza di un vecchio progetto scientifico, conosciuto, infatti, come progetto H.O.U.N.D. [Hound = mastino] Il progetto aveva come scopo quello di progettare e sviluppare un’arma in grado di creare la paura nel nemico. Tuttavia, fu sospeso quando si capì che l’esposizione prolungata causava la perdita della sanità mentale delle persone. E dove era stato sviluppato questo progetto? Liberty, Indiana. Liberty. In. Henry stava iniziando a ricordare queste cose!

Dopo di ciò la sua terapista, Louise, mi ha chiamato. Henry aveva perso la testa. Le aveva puntato una pistola ed era scappato. Lei stava bene ma era spaventata di ciò che Henry potesse fare a sé stesso. Siamo tornati alla brughiera, nel posto in cui il padre di Henry era stato ucciso e lui era lì. Stava per suicidarsi. La sua mente non poteva far fronte a tutte quelle informazioni contraddittorie – ciò che ricordava, ciò che pensava di ricordare, tutto. Sherlock sapeva che stava iniziando a ricordare che, in realtà, era stato un uomo ad uccidere suo padre e non un mostro. Assistendo a ciò quand’era bambino, aveva provato a razionalizzare tutto questo in qualcosa di differente. Aveva creato il mastino dalle varie immagini che aveva visto – l’uomo pazzo e l’acronimo scritto su una maglietta che l’assassino di suo padre stava indossando. H.O.U.N.D.

E, dopo, tutti noi abbiamo visto di nuovo il mastino. Stava venendo per noi. Lo sapevo, avevo razionalizzato ciò che non era reale, che stavo semplicemente vedendo ciò che non c’era veramente, ma era lì… e stava venendo per noi…
E, allo stesso modo, stava venendo anche l’uomo dietro a tutta questa vicenda. Il Dottor 

Frankland. Indossava una maschera antigas, il che era ciò che Sherlock aveva bisogno di sapere – il veleno, l’arma che si era creata con il progetto H.O.U.N.D. non era nello zucchero. Era nella nebbia! Ci trovavamo in un campo minato chimico. Poiché il mastino si stava preparando per attaccarci, gli abbiamo sparato e abbiamo visto che era un semplice cane. E, dopo di ciò, Sherlock ha fatto una delle cose più umane che gli abbia mai visto fare – ha fatto guardare il corpo del cane ad Henry. Non ne aveva bisogno, aveva risolto il caso ma è stato come se sapesse che la cosa veramente importante era mostrare ad Henry cosa era reale e cosa, invece, non lo era. Forse la paura e il dubbio che aveva provato, e forse le sue esperienza con Irene Adler, l’avevano reso più umano?

Ovviamente, ha subito iniziato a entusiasmarsi davanti ad Henry per il fantastico caso che gli aveva posto e ho capito che non era cambiato poi così tanto.

E, dopo, ho capito qualcos'altro. Sherlock, all'inizio, pensava che il veleno fosse nello zucchero. Ne era convinto. Sherlock aveva commesso un errore.

È solo umano, dopotutto.


9 commenti

Henry era un “tizio all'apparenza normale”? Sul serio, John dovresti diventare uno scrittore professionista!
Sherlock Holmes  16 Marzo  12:22

Sembra terrificante!!
Harry Watson  16 Marzo  12:36

Sembra quasi come se il latrato del cane fosse peggiore del suo morso!
Bill Murray  16 Marzo 12:38

LOL!
Jacob Sowersby  16 Marzo  12:40

Mi ha dato certamente di che pensare.  [è un modo di dire inglese e si ha l’utilizzo del termine “paws”, ovvero 
“zampa”]
Mike Stamford  16 Marzo  13:32

LOL!
Jacob Sowersby  16 Marzo  13:34

Smettetela ora.
Sherlock Holmes  16 Marzo  13:36

Sicuramente questa è solo una storiella senza né capo né coda. [altro modo di dire: “storiella senza né capo né coda” è la traduzione di “shaggy-dog story”; si ha un gioco di parole, infatti: dog = cane]
Bill Murray  16 Marzo  13:47

John, passami il mio revolver.
Sherlock Holmes  16 Marzo  13:50