Non sono mai stato più felice di vedere qualcuno di quanto lo sia stato di aver visto Henry Knight. Sherlock era annoiato. E fidatevi, non vorreste stargli intorno quando è annoiato. È iperattivo, maleducato, arrogante e un vero rompiscatole.
Sì, lo so, il solito vecchio
Sherlock.
Henry, un tizio all’apparenza
normale tra i venticinque e i trent’anni, era, evidentemente, molto ansioso
quando è arrivato a Baker Street. Ci ha raccontato come suo padre fosse morto
vent’anni prima. Ci ha detto che suo padre era stato fatto a pezzi dal Diavolo.
Erano andati fuori per una
passeggiata a Dartmoor, quando furono attaccati. Una qualche specie di mostro –
grande, nero con occhi rossi ardenti – uccise suo padre davanti i suoi occhi. Apparentemente
successe vicino alla base di ricerca governativa di Baskerville. Sherlock ha
capito che doveva essere successo qualcosa la notte precedente, che, improvvisamente,
aveva portato Henry a chiedere aiuto quella mattina. Henry ha detto che la sua
terapista, la Dottoressa Louise Mortimer, gli aveva consigliato di ritornare
nel luogo dell’attacco in modo da mettere a tacere i suoi vecchi fantasmi.
Henry l’ha fatto e, con suo grande orrore, ha scoperto alcune impronte.
Impronte che sembravano essere state fatte da un ‘enorme mastino’, come l’ha
chiamato lui. Corre voce che nella base di Baskerville vengano fatti
esperimenti sugli animali dalla Seconda Guerra Mondiale. E così, Sherlock ha
accettato il caso e siamo andati nella profonda ed oscura Devon.
Il nostro primo punto di
approdo è stato il pub del luogo. Lì abbiamo trovato un ragazzo che andava
spesso nella brughiera. Ha affermato di conoscere un uomo che una volta gli
aveva detto di aver visto animali giganti al base di ricerca governativa – topi
grandi come cani e cani grandi come cavalli. Non era esattamente una prova
inconfutabile ma tutti i segni sembravano portare alla base di Baskerville.
Sherlock aveva un lasciapassare di cui si era appropriato quindi, bluffando, ci
siamo potuti fare strada. Di nuovo, a causa dell’Atto Ufficiale di Segretezza,
non posso dire molto di ciò che ho visto lì dentro ma, dopo aver visto ciò che
fanno, abbiamo incontrato la Dottoressa Jacqui Stapleton e il fastidiosamente
allegro Dottor Bob Frankland. Sherlock aveva capito che Stapleton era la madre
di una ragazzina che gli aveva scrittorecentemente.
In seguito, siamo andati a
trovare Henry a casa sua, dove ci ha detto di aver ricordato qualcos’altro
della notte in cui morì suo padre – due parole: Liberty e In. Sherlock, in
seguito, ci ha annunciato la sua prossima mossa – avremmo portato Henry nella
brughiera quella notte e avremmo visto se qualsiasi altra cosa l’avesse
attaccato. Non sono sicuro di che fosse più preoccupato di questa idea, se io od
Henry.
È uscito fuori che entrambi
facevamo bene a essere preoccupati. Quella notte, ho sentito il mastino. Beh,
ho sentito qualcosa. Quel posto era veramente avvilente e desolato ma sono
sicuro che non fosse la mia mente che mi stava giocando qualche scherzo. Ma la
cosa è peggiorata – Sherlock ed Henry l’avevano visto. All’inizio, Sherlock
l’ha negato ma, tornando al pub, mi ha finalmente affermato di averlo visto.
Non l’ho mai visto così scosso, così spaventato. In realtà era terrorizzato. Ci
siamo separati e sono andato a fare qualche domanda a Louise Mortimer, la
terapista di Henry. Stava iniziando ad aprirsi con me quando è arrivato
Frankland, interrompendoci. Le cose non sono andate proprio bene.
La mattina seguente, mi sono
visto con Sherlock e abbiamo discusso della sera precedente. Ha ammesso che,
come la paura, il dubbio sia stato la peggiore cosa che abbia mai provato. Non
aveva mai dubitato di sé stesso prima d’ora e semplicemente non riusciva a
comprendere come avesse potuto vedere ciò che aveva visto. Fortunatamente,
avevo già trovato un indizio. Un ordine di carne all’hotel vegetariano in cui
stavamo soggiornando. Quando ho fatto qualche domanda, il proprietario ha
ammesso che loro avevano comprato un cane per incrementare i guadagni con
l’aumento del commercio turistico ma che avevano dovuto abbatterlo qualche
tempo prima. Certamente, non poteva essere ciò che Sherlock aveva visto la
notte prima.
E certamente non era quello
che stavo per vedere.
Siamo ritornati alla base per
parlare con la Dottoressa Stapleton. Prima di incontrarla, comunque, Sherlock
mi ha mandato alla ricerca di un qualsiasi segno dell’esistenza di questo
‘mostro’, quindi ho iniziato dal laboratorio principale. E ci sono rimasto intrappolato quando è
venuto per me. Potevo sentirlo… e in seguito l’ho visto… ho vissuto alcune
esperienze terrificanti durante la mia vita ma questa è stata una delle
peggiori. Qualcosa che sembrava così incredibile e inarrestabile… quegli occhi…
E dopo Sherlock mi ha salvato
e mi ha detto che ero stato drogato. Avevo visto il mastino perché era ciò che
mi aspettavo di vedere. Ovviamente, come dottore, ho visto gli effetti di
diverse droghe ma questa… non avevo semplicemente visto il mastino. L’avevo
sentito. L’ho sentito venirmi sempre più vicino. Ho sentito il terrore dentro
di me.
Di nuovo, ci siamo rincontrati
con la Stapleton e, nel suo laboratorio, Sherlock ha esaminato un po’ di
zucchero prelevato dalla casa di Henry. Ha notato che sia lui che Henry avevano
messo lo zucchero nei loro caffè, il che avrebbe spiegato perché loro avevano
visto il mastino e invece io no. Spiegava anche perché Sherlock, quella
mattina, mi avesse fatto il caffè e ci avesse messo lo zucchero. Mi ha usato
come cavia per un esperimento. Un giorno, finirò per ucciderlo.
C’è stata una cosa che ha
allarmato Sherlock sin dall’inizio, ovvero il fatto che Henry avesse usato la parola
‘mastino’. Era una parola strana, all’antica. Sherlock si è chiesto se era
un’altra parte della sua memoria che stava ritornando e se, in realtà, quello
che aveva visto fosse un acronimo. Utilizzando il computer della base, siamo
riusciti a scoprire l’esistenza di un vecchio progetto scientifico, conosciuto,
infatti, come progetto H.O.U.N.D. [Hound =
mastino] Il progetto aveva come scopo quello di progettare e
sviluppare un’arma in grado di creare la paura nel nemico. Tuttavia, fu sospeso
quando si capì che l’esposizione prolungata causava la perdita della sanità
mentale delle persone. E dove era stato sviluppato questo progetto? Liberty,
Indiana. Liberty. In. Henry stava iniziando a ricordare queste cose!
Dopo di ciò la sua terapista,
Louise, mi ha chiamato. Henry aveva perso la testa. Le aveva puntato una
pistola ed era scappato. Lei stava bene ma era spaventata di ciò che Henry
potesse fare a sé stesso. Siamo tornati alla brughiera, nel posto in cui il
padre di Henry era stato ucciso e lui era lì. Stava per suicidarsi. La sua
mente non poteva far fronte a tutte quelle informazioni contraddittorie – ciò che
ricordava, ciò che pensava di ricordare, tutto. Sherlock sapeva che stava
iniziando a ricordare che, in realtà, era stato un uomo ad uccidere suo padre e
non un mostro. Assistendo a ciò quand’era bambino, aveva provato a
razionalizzare tutto questo in qualcosa di differente. Aveva creato il mastino
dalle varie immagini che aveva visto – l’uomo pazzo e l’acronimo scritto su una
maglietta che l’assassino di suo padre stava indossando. H.O.U.N.D.
E, dopo, tutti noi abbiamo
visto di nuovo il mastino. Stava venendo per noi. Lo sapevo, avevo
razionalizzato ciò che non era reale, che stavo semplicemente vedendo ciò che
non c’era veramente, ma era lì… e stava venendo per noi…
E, allo stesso modo, stava
venendo anche l’uomo dietro a tutta questa vicenda. Il Dottor
Frankland. Indossava
una maschera antigas, il che era ciò che Sherlock aveva bisogno di sapere – il veleno,
l’arma che si era creata con il progetto H.O.U.N.D. non era nello zucchero. Era
nella nebbia! Ci trovavamo in un campo minato chimico. Poiché il mastino si
stava preparando per attaccarci, gli abbiamo sparato e abbiamo visto che era un
semplice cane. E, dopo di ciò, Sherlock ha fatto una delle cose più umane che
gli abbia mai visto fare – ha fatto guardare il corpo del cane ad Henry. Non ne
aveva bisogno, aveva risolto il caso ma è stato come se sapesse che la cosa
veramente importante era mostrare ad Henry cosa era reale e cosa, invece, non
lo era. Forse la paura e il dubbio che aveva provato, e forse le sue esperienza
con Irene Adler, l’avevano reso più umano?
Ovviamente, ha subito iniziato
a entusiasmarsi davanti ad Henry per il fantastico caso che gli aveva posto e
ho capito che non era cambiato poi così tanto.
E, dopo, ho capito qualcos'altro.
Sherlock, all'inizio, pensava che il veleno fosse nello zucchero. Ne era convinto. Sherlock aveva commesso un
errore.
È solo umano, dopotutto.
9 commenti
Henry era un “tizio all'apparenza
normale”? Sul serio, John dovresti diventare uno scrittore professionista!
Sherlock Holmes 16 Marzo 12:22
Sembra terrificante!!
Harry Watson 16 Marzo 12:36
Sembra quasi come se il
latrato del cane fosse peggiore del suo morso!
Bill Murray 16 Marzo 12:38
LOL!
Jacob Sowersby 16 Marzo 12:40
Mi ha dato certamente di che
pensare. [è
un modo di dire inglese e si ha l’utilizzo del termine “paws”, ovvero
“zampa”]
Mike Stamford 16 Marzo 13:32
LOL!
Jacob Sowersby 16 Marzo 13:34
Smettetela ora.
Sherlock Holmes 16 Marzo 13:36
Sicuramente questa è solo una
storiella senza né capo né coda. [altro
modo di dire: “storiella senza né capo né coda” è la traduzione di “shaggy-dog
story”; si ha un gioco di parole, infatti: dog = cane]
Bill Murray 16 Marzo 13:47
John, passami il mio revolver.
Sherlock Holmes 16 Marzo 13:50